BUSINESS ADVANTAGE DI TRIPADVISOR? 400 EURO IN MENO IN TASCA…
BUSINESS ADVANTAGE DI TRIPADVISOR? 400 EURO IN MENO IN TASCA…
Fonte Foto: Gaetano Sciacca
Ebbene sì…abbiamo ceduto al “sistema”! Nonostante le nostre enormi perplessità al riguardo, alla fine del mese d’agosto del 2019 ci siamo fatti convincere a sborsare circa 400 euro per il pacchetto Business Advantage di TripAdvisor. Che cosa avremmo voluto ottenere? Visibilità nella classifica di default di TripAdvisor, ossia quella relativa al rapporto qualità/prezzo. Prima di stipulare il contratto, al Business Development Sales Executive da cui siamo stati contattati e successivamente anche al Senior Customer Success Executive, abbiamo esplicitamente espresso la sola esigenza di avere visibilità nell’ordinamento di default. Ci è stato quindi spiegato che il pacchetto Business Advantage ci avrebbe dato la possibilità di inserire una nostra Offerta Speciale che ci avrebbe consentito di essere contemplati nella classifica secondo il rapporto qualità/prezzo. È stato effettivamente così? No, perché chi, di fatto, paga di più ci precede.
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Come funziona realmente? Col senno di poi (e ripensando a quanti arancini/e avremmo potuto acquistare con 400 euro), abbiamo cercato di comprendere meglio il meccanismo. Nonostante il punteggio estremamente favorevole dato dalla media delle recensioni (a oggi 5 su 5), per essere tra le prime posizioni in quell’ordinamento bisogna aver stipulato un contrattino con un partner certificato di TripAdvisor, ossia una delle tante Online Travel Agency (ad esempio Booking, Expedia, Hotels, Trivago). Per chi fosse proprio bianco riguardo all’argomento, si tratta di agenzie multinazionali intermediarie alle quali si delega la gestione delle prenotazioni di tutta o parte della propria struttura ricettiva, per determinati periodi, cui si deve una commissione (in media del 15%) per ogni prenotazione andata a buon fine. Quest’operazione TripAdvisor la definisce Campagna CPC.
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Il “problema” è che finora all’Agricamping Sophia non abbiamo mai avuto necessità di far gestire ad altri “casa nostra”. Abbiamo il nostro sito, abbiamo il nostro sistema di prenotazione online, gli “affari” non ci vanno poi così male… Che motivo avremmo di affidare a una OTA la gestione delle prenotazioni dei nostri bungalow? Nessun motivo e invece tanti buoni motivi per continuare a riservarci la possibilità di decidere quello che riteniamo più opportuno sulla nostra struttura e non dover dare spiegazioni a chicchessia se decidiamo di fare, ad esempio, uno sconto a un cliente.
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Cercando, ad esempio, su Google (modalità “in incognito”) “camping Siracusa”, in terza posizione troviamo lo sgrammaticato link di TripAdvisor “I migliori 10 camping a Provincia di Siracusa nel 2019 (con prezzi)”. Cliccandoci ci si ritrova nella pagina di TripAdvisor dal titolo “Camping a Provincia di Siracusa”. L’ordinamento di default è secondo il criterio del rapporto tra la qualità e il prezzo. La nostra offerta speciale (della quale la novità è che non viene più mostrato il prezzo) è assolutamente (e volutamente, per testare se questi 400 euro sono stati ben spesi) la più conveniente. Il punteggio determinato dalla media delle recensioni, selezionando l’ordinamento per Classifica viaggiatori, ci conferisce, a fine dicembre 2019, il primo posto in classifica. Se la matematica non è un’opinione, l’Agricamping Sophia, con un’offerta speciale più bassa dei prezzi proposti dai competitor, non dovrebbe essere al primo posto anche nell’ordinamento per Qualità-prezzo? E qui casca l’asino… Perché l’Agricamping Sophia verrà sempre dopo le strutture che decidono di affiliarsi a un partner certificato di TripAdvisor. E pagare 400 euro per avere il link del sito e il numero di telefono su TripAdvisor (quando la fonte più immediata per queste informazioni è il gratuito Google…), scegliere l’ordine delle foto o la “recensione preferita” (cosa che tra l’altro mi sembra davvero una cafonata…), per una piccola azienda, a mio modestissimo parere, è quasi equivalente a buttare i soldi. Segnalo l’interessante parere, di qualche anno fa ma ancora attuale, dei proprietari dell’Azienda Agricola Biologica Preggio, sull’utilità delle OTA per un agriturismo a dimensione familiare.
Fonte Testo: Antonino Rampulla
ARCHIVIO NEWS
CART RUTS TRANCIATE DA CAVE D’ESTRAZIONE CART RUTS TRANCIATE DA CAVE D’ESTRAZIONE
Torna a CART RUTS E QUALCHE SPORGENZA DI TROPPO Salto ogni preambolo, rimandando a quanto già scritto in merito alla presenza di cart ruts nella Sicilia sud orientale. La facile tendenza accademica è stata, nella maggior parte dei casi riguardanti le cart ruts, quella di considerarle in funzione delle latomie, ossia delle cave, con le quali molto spesso (ad esempio nei casi di contrada Targia o contrada Pizzuta) condividono lo stesso territorio. Secondo tale tesi, le carraie si sarebbero indirettamente create a causa dell’usura della roccia a ogni passaggio di carri o slitte cariche di blocchi di pietra estratti. Non riprendo le argomentazioni fin qui esposte al fine di dimostrare che si tratta di una tesi che a un’analisi approfondita delle cart ruts ha fondamenta poco solide. Tuttavia aggiungo un tassello dimostrando la non plausibilità di una loro connessione in termini...
CART RUTS E QUALCHE SPORGENZA DI TROPPO CART RUTS E QUALCHE SPORGENZA DI TROPPO
Leggi anche LA LEVIGATURA DELLE CART RUTS Salto ogni preambolo, rimandando a a quanto già scritto in merito alla presenza di cart ruts nella Sicilia sud orientale.Vagliando la possibilità che le cart ruts siano state gradualmente scavate dal passaggio di carri trainati da animali da soma, ad esempio coppie di buoi, osservando determinati tratti delle cart ruts presenti in contrada Granatari Vecchi, a Rosolini, e in contrada Pizzuta, a ridosso della Riserva di Vendicari, sorgono due domande: 1. Perché costringere gli animali a passare su asperità e sporgenze alte, rispetto alla base dei solchi, anche 60-70 centimetri? 2. Perché, alla presenza di tali ostacoli, non optare per una deviazione? Per Mottershead, Pearson e Schaefer tali sporgenze si sono manifestate a posteriori, poiché ai tempi dei passaggi dei carri, uno strato di terra ricopriva il banco roccioso, non...
LA LEVIGATURA DELLE CART RUTS LA LEVIGATURA DELLE CART RUTS
Leggi anche I PROBLEMATICI BORDI DEI SOLCHI DELLE CART RUTS Salto ogni preambolo, rimandando a a quanto già scritto in merito alla presenza di cart ruts nella Sicilia sud orientale. Per procedere a questo paragone ho scelto un probabile capitello e l’angolo di un incavo presente in un blocco delle mura nord di Eloro che parrebbe somigliare a un pinax, cioè a una nicchia che avrebbe ospitato un affresco degli heroa, ma che un’osservazione più accorta rimanda a un sistema funzionale alla presa del blocco tramite un argano a pinza. Entrambi gli elementi sono, come le curt ruts, rimasti per millenni in balia delle intemperie, soggetti quindi a un paragonabile logorio dovuto al passare del tempo. La rifinitura del capitello dovrebbe essere di alto livello, poiché elemento architettonico avente funzione anche estetica. L’incavo, invece, avrebbe dovuto esigere solo una rifinitura...
I PROBLEMATICI BORDI DEI SOLCHI DELLE CART RUTS I PROBLEMATICI BORDI DEI SOLCHI DELLE CART RUTS
Salto ogni preambolo, rimandando a a quanto già scritto in merito alla presenza di cart ruts nella Sicilia sud orientale.Come riscontrabile anche in altri siti nel mondo, in alcune cart ruts da me visitate, in particolare in contrada Cugni a Pachino, in contrada Granati Vecchi a Rosolini e in contrada Targia a Siracusa, si rileva una netta bordatura, una sorta di cornice, a fianco ai solchi, maggiormente marcata esternamente, appena accennata internamente. Le bordature da me misurate hanno una larghezza di 14-20 centimetri e un’altezza di 8-10 centimetri. Non in tutte le cart ruts tali cornici sono presenti o particolarmente evidenti, a prescindere dal grado di usura o degrado. Si riscontrano soprattutto nelle cart ruts dai solchi meno profondi. Come già ampiamente descritto, data la presenza di solchi dalla profondità anche di 65-70 centimetri, le ruote di un eventuale veicolo...
IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (QUARTA PARTE) IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (QUARTA PARTE)
Clicca qui per tornare alla terza parte Clapham Junction Come nel sito maltese Misrah Ghar Il-Kbir, anche nelle contrade Targia e Granatari Vecchi le cart ruts si intersecano e si incrociano in modo simile agli scambi dei binari in una stazione ferroviaria. Il soprannome Clapham Junction che è stato dato da David H. Trump al sito maltese, deriva proprio dalla somiglianza con la nota stazione ferroviaria inglese. Per la Sagona si tratta di solchi agricoli e canali d’acqua, per Mottershead, Pearson e Schaefer si tratta di percorsi abbandonati per via di ostacoli e usura. Non sappiamo ovviamente quale fosse la morfologia del territorio siracusano e rosolinese ai tempi in cui furono tracciate le cart ruts, ma considerando il contesto attuale, di certo non ci sarebbe stato alcun motivo agricolo per realizzarle, data la presenza di terreni fertili, di fonti e corsi d’acqua dolce...
IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (TERZA PARTE) IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (TERZA PARTE)
Clicca qui per tornare alla SECONDA PARTE Considerazioni sulle tesi di Mottershead, Pearson e Schaefer Trovo tale studio estremamente interessante, anche se mi perplime quest’enfasi sulla perdita di durezza della roccia bagnata dato che Malta è fra i territori europei a maggior rischio di desertificazione (come lo è purtroppo anche la zona sud orientale della Sicilia). Non sappiamo esattamente che clima ci fosse a Malta durante la realizzazione delle cart ruts, dato che non sappiamo nemmeno con certezza a che epoca risalgano. In ogni caso, potrebbe essere comprensibile prendere il fattore umidità in forte considerazione, in relazione a un territorio costantemente soggetto a precipitazioni, ma per quale motivo gli antichi maltesi avrebbero dovuto intensamente fare viaggi con carri carichi proprio dopo un acquazzone, con tutti i disagi che per esempio il fango avrebbe...
IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (SECONDA PARTE) IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (SECONDA PARTE)
Clicca qui per tornare alla PRIMA PARTE Il carro greco In relazione alle fedeli ricostruzioni degli strumenti utilizzati all’epoca, recentemente fatte a Selinunte e nella Valle dei Templi, e al confronto con lo Studio di un Carro Romano di Paola Miniero, gli assi dei carri greci dell’epoca non dovevano essere più alti di mezzo metro dal terreno e lo scartamento (ossia la distanza tra una ruota e l’altra) doveva misurare tra i 140 e i 150 centimetri. Dovevano plausibilmente essere trainati almeno da una coppia di animali da soma (come rappresentato nelle numerose testimonianze numismatiche e artistiche giunteci) e avere ruote in legno ma ferrate. Altro riferimento per stimarne lo scartamento è la larghezza di due buoi affiancati: la larghezza di un bue è circa 70-80 centimetri, quindi lo scartamento minimo tra una ruota e l’altra, per mantenere una determinata...
IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (PRIMA PARTE) IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (PRIMA PARTE)
Chi sono Rileggendo la bozza finale di quanto ho scritto, credo che questa volta sia opportuno spendere un paio di righe per presentarmi. Sono Antonino Rampulla, proprietario dell’agricampeggio il cui sito internet ospita questo blog, laureato in filosofia, con una crescente passione per l’archeologia, nata dalla curiosità per i siti archeologici di cui, in particolare, è ricca la Sicilia sud orientale. Certo della mia sostanziale ignoranza in materia, cerco di recuperare studiando nel tempo libero. Tuttavia, non di rado, mi capita di imbattermi in certezze storiche, accademicamente condivise, che fanno un po’ a pugni con ciò che la logica invece è sembrata suggerirmi dall’osservazione di alcuni particolari dei siti archeologici visitati. Quindi, semplicemente, mi faccio delle domande e, con piglio quanto più possibile scientifico, provo a cercare delle risposte. Il...