LA SIAE E LA JAM SESSION CHE NON C’È
LA SIAE E LA JAM SESSION CHE NON C’È
Fonte Foto: Antonino Rampulla
Se durante il più classico dei falò estivi sulla spiaggia, imbracci una chitarra e cominci a intonare Wish you were here insieme a un’altra decina di amici, stai infrangendo la legge. A meno di non aver pagato anzitempo la SIAE. Dura lex, sed lex. Se poi inviti quella decina di amici del falò a casa tua per cena e siete così “eccentrici” da decidere di guardare contemporaneamente il video di Wish you were here (siete proprio fissati…) su youtube, ognuno dal proprio smartphone, nessuno deve pagare la SIAE, poichéGoogle, proprietario di Youtube, la sta già pagando per voi. Inoltre con l’acquisto stesso dello smartphone, avete contribuito al pagamento della SIAE tramite l’implicito acquisto della cosiddetta licenza per la copia privata, che copre la possibilità di conservare una copia digitale del supporto originale acquistato. In altre parole potete legalmente convertire in mp3 l’album dei Pink Floyd regolarmente comprato e ascoltarlo col vostro smartphone. La vendita della licenza per la potenziale copia privata frutta ogni anno alla SIAE circa 120 milioni di euro. Pochi spiccioli… Tuttavia, dato che siete tutti lì a casa tua, se proponi più ragionevolmente di guardare quello stesso video da un’unica sorgente, ad esempio dal tuo notebook, spera che non venga a bussarti un ispettore della SIAE…

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A parte apparenti, esagerate e ipotetiche situazioni, la SIAE si è resa realmente protagonista di singolari episodi per l’intransigenza nell’applicazione della legge. Nel 2006 ha fatto una multa di 205 euro a 14 bambini di Chernobyl per violazione del copyright, rei di aver cantato una canzone in bielorusso su una base amplificata da piccoli diffusori da pc collegati a un notebook, nel corso dell’improvvisato spettacolino d’addio per ringraziare le famiglie che li avevano ospitati per tutto il mese d’agosto tra Noci e Martina Franca, in Puglia. Nel 2009 gli ultranovantenni del Circolo Pensionati e Anziani di Predazzo, in Trentino-Alto Adige, si sono visti recapitare una fattura di 41 euro per aver intonato canti di montagna accompagnati da una fisarmonica durante una loro festa. Nel 2016 nell’oratorio di una parrocchia di Monza, in Lombardia, l’associazione Tu con noi che si occupa di assistenza ai disabili, è stata multata di 268 euro per aver diffuso musica e fatto ballare disabili, parenti e volontari, senza alcuno scopo di lucro. Ricordo che nei primi anni 2000 l’associazione peloritana Energia Messinese, nonostante avesse ricevuto il permesso scritto e firmato di proprio pugno dall’autore del documentario che avrebbe proiettato in seno a un gratuito evento culturale, fu costretta comunque a pagare la SIAE.

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L’attività d’animazione principale nel nostro Agricamping Sophia è la jam session, ossia il casuale ritrovarsi, tipicamente jazzista, di musicisti che su un concordato giro di accordi o uno standard improvvisano a turno degli assoli o delle variazioni estemporanee al tema. Tuttavia in ambito tendenzialmente rock, come nel nostro caso, ci si ritrova quasi sempre a eseguire cover tutelate dalla SIAE. E se un ispettore della SIAE ci scopre a suonare Wish you were here, diviene un po’ complicato convincerlo di esserne gli autori… I ragazzi che lavorano al camping sono quasi tutti musicisti e la sera, con la scusa dell’animazione, di fatto ci rilassiamo un po’ facendoci una bella suonata insieme. Se poi qualche ospite vuole partecipare, la situazione diventa ancora più piacevole e interessante. Bene: la SIAE non ha una categoria che inquadri un evento musicale, occasionale, variabile, di questo tipo. La cosa più pratica e conveniente (ma non la più economica), nella fattispecie, se si ha a che fare con un agente abbastanza intelligente che invece di inquisire sappia ben consigliare e capire, è un farsi rilasciare una licenza stagionale per karaoke.
Nella ferma convinzione che il diritto d’autore vada tutelato, siamo dell’idea che determinate situazioni richiederebbero una risposta più flessibile e che molto spesso, specialmente in presenza di un evento gratuito, vi è una sproporzione della tariffa richiesta. In ogni caso, o si stia suonando un brano tutelato dalla SIAE o non tutelato, dalla SIAE si passa comunque, poiché gioca un doppio ruolo: privato e pubblico. Da un lato tutela i diritti d’autore, dall’altro lato riscuote per lo Stato i diritti erariali sugli spettacoli e l’eventuale imposta sugli intrattenimenti. L’ISI, ossia l’imposta sugli intrattenimenti, si paga sostanzialmente se principalmente si balla o si gioca a pagamento (calcio balilla a gettoni, ad esempio). Se si fa musica dal vivo o si canta, non si paga l’ISI. Per approfondire la questione, delego alla convenzione tra l’Agenzia delle Entrate e la Società Italiana degli Autori ed Editori

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Il mondo della musica è estremamente mutato rispetto al secolo scorso. Sono cambiati radicalmente i canali d’ascolto: il possesso del supporto fisico è ormai quasi solo appannaggio di pochi appassionati. Chiunque con una piccola spesa può oggi autoprodursi la propria musica e pubblicarla gratuitamente su piattaforme digitali come jamando con licenza creative commons, la quale non è nei fatti una tutela efficace dal punto di vista legale, ma uno strumento per poter eventualmente dimostrare la paternità della propria opera. Sono sempre più numerosi i youtuber che emergono a suon di like e visualizzazioni grazie al proprio talento e a una buona produzione (o al semplice fatto di piacere a migliaia di utenti di youtube), rispetto anche alla maggior parte degli artisti da talent show che svaniscono come meteore dopo poco tempo. Oggi un artista emergente cerca visibilità e facilità di accesso del pubblico alla propria musica. La SIAE sembra avere una struttura troppo anacronistica e restia al cambiamento per rispondere alle esigenze del nuovo panorama musicale: dovrebbe cominciare innanzitutto svecchiando la terminologia utilizzata nel rilascio di licenze e permessi, che nel 2018 rasenta il ridicolo e smettere col fare inquisitorio di certi agenti che ti chiedono se durante il concerto il pubblico potrebbe ballare... Non a caso dal 2018 Soundreef, società anglo-italiana fondata nel 2011, sta cominciando a scardinare il monopolio di fatto goduto dalla SIAE, col beneplacito dello Stato, nel mercato italiano del copyright. Tuttavia Soundreef, società for profit, si trova costretta ad affidare la riscossione dei diritti d’autore dei propri affiliati all’associazione senza scopo di lucro LEA, aggirando così la nuova legge italiana che, su pressione europea (direttiva Barnier), apre il mercato della tutela dei diritti d’autore alle sole società no profit. La SIAE denuncia una sorta di gioco delle tre carte da parte di Soudreef, poiché la connessione tra la società anglo-italiana e la LEA è particolarmente “stretta”. Come si suole dire, fatta la legge, trovato l’inganno… “Colpa” del ministro Franceschini, strenuo difensore del sistema SIAE, che si è fatto uno sconto sulla richiesta europea, la quale avrebbe voluto un’apertura integrale anche alle società for profit, ossia la completa liberalizzazione del mercato del copyright.
Fonte Testo: Antonino Rampulla
ARCHIVIO NEWS
COME TI RISANO IL BILANCIO COMUNALE A SPESE DEI TURISTI. SOLO CHE PER LEGGE NON SI PUÒ FARE… COME TI RISANO IL BILANCIO COMUNALE A SPESE DEI TURISTI. SOLO CHE PER LEGGE NON SI PUÒ FARE…
Dal 24 novembre 2022, il Comune di Noto ha pensato bene di “rimodulare” l’imposta di soggiorno per risanare il bilancio comunale. Da una forbice che fino alla scorsa stagione estiva andava da 1 € a 2 € per un massimo di 4 notti consecutive, il Consiglio Comunale tramite la Delibera n.57 del 24/11/2022, è stato “costretto” ad aumentarla da 2,5 € a 5 € per un massimo di 6 notti. Proporzionata e graduale? Ovviamente il problema non si pone per chi è disposto a pagare 200 o 300 euro a notte al centro di Noto o per il vip di turno. Tuttavia per una coppia di studenti che paga 20 euro per pernottare in tenda a luglio, 5 € in più rappresentano il 25% dell’importo, così come per una famiglia con due figli sopra i 14 anni che, nel medesimo periodo, per quanto ci riguarda, pagherebbe realisticamente 39 € per il pernottamento e 10 € per l’imposta di...
CRONACA DELLA PULIZIA DELLA SPIAGGIA DI MARZAMEMI E LETTERA A UN IDIOTA CRONACA DELLA PULIZIA DELLA SPIAGGIA DI MARZAMEMI E LETTERA A UN IDIOTA
Il 17 maggio 2022, i ragazzi del progetto Erasmus "Think Green", organizzato dall’associazione "Attiva-Mente" di Modica, insieme ai ragazzi de L’Albero della Vita di Pachino, si sono incontrati per ripulire la spiaggia di Marzamemi, in contrada Spinazza, da tutto ciò che non rientra esattamente nelle categorie di conchiglie, sabbia o alghe. Armati di sacchi e guanti hanno quindi battuto ogni metro quadrato di spiaggia pubblica, riempiendo numerosi sacchi di rifiuti di ogni tipo (sembra evidente che i bagnanti abbiano convinzioni errate sulle proprietà biodegradabili di vetro e plastica). Io e Gaetano, in qualità di accompagnatori, ci siamo imbucati nella piacevole attività di raccolta e, tra un tubo di lavandino rotto e una bottiglia vuota di birra del discount, di tanto in tanto ne approfittavamo per scattare qualche foto (lui) e dilettarci in bracciate in stile più che libero...
IL SENSO DEGLI ALTRI – RIFLESSIONI SU UN ERASMUS IL SENSO DEGLI ALTRI – RIFLESSIONI SU UN ERASMUS
Nel 1994 l’antropologo Marc Augé pubblicava una fra le sue più importanti e influenti opere letterarie: “Il senso degli altri. Attualità dell’antropologia”. Di fatto vicino al pensiero filosofico per cui l’identificazione di se stessi avviene solo nella relazione con l’alterità, scriveva di quanto il tentativo di comprendere l’altro culturale, fosse di riflesso una ricerca sulla propria identità culturale.In un mondo che viaggia spedito verso strutture politiche sovranazionali, scopro di avere molte meno cose in comune col vicino di casa che con una ragazza rumena o un ragazzo georgiano… Negli anni in cui i nazionalismi stanno tristemente tornando di moda, si può davvero ancora parlare seriamente d’identità nazionale? In altre parole, siamo davvero certi che al ventenne russo importi del “senso” d’identità nazionale di Putin? È chiaro che si tratta di un...
DAL “PANI I CASA” ALLA “SCACCIA”: GENESI DI UNA PIZZA SICILIANA DAL “PANI I CASA” ALLA “SCACCIA”: GENESI DI UNA PIZZA SICILIANA
U pani i casa Conservo vividi ricordi d’infanzia in cui “scendevamo” in Sicilia, a Pachino, per passare le lunghe vacanze estive con i nonni, durante le quali ho avuto più volte il piacere di assistere a uno di quei riti sociali dal sapore antico, tramandato chissà da quante generazioni, comune a gran parte delle famiglie siciliane di cultura rurale: la preparazione del pani i casa. Fino alla fine degli anni ’80, a casa dei miei nonni, con l’ausilio di mia madre prima e di mio zio poi, il pani i casa veniva fatto con frequenza settimanale, poi molto più di rado, fino al quasi completo abbandono dell’abitudine (probabilmente per il diffondersi di panifici sempre più a portata di mano o, semplicemente, per l’evolversi di diversi modi di vita). Nel racconto di mia nonna vi è il tono nostalgico dell’antico, dei sapori di una volta che, per definizione dogmatica,...
SOLO PROPAGANDA? RIFLESSIONI SU UN’INVASIONE SOLO PROPAGANDA? RIFLESSIONI SU UN’INVASIONE
Scrivo questo terzo post sulla guerra in Ucraina come pretesto per la mia personale esigenza di approfondire, per comprendere un evento dopo il quale il mondo sarà certamente, in un modo o nell’altro, radicalmente diverso. La difficoltà, fin da quando, lo scorso anno, sono cominciati a spirare concreti venti di guerra, è stata cercare di intercettare le informazioni più “oggettive “ possibili. La metafora è la recente strage di Bucha: non solo i russi negano che siano responsabili le proprie forze armate ma sostengono perfino che sia tutta una montatura ucraina (e occidentale) per screditarli. L’“operazione speciale” di Putin sarebbe scattata su richiesta dei russofoni del Donbass, rispetto ai quali Kiev, dal 2014, avrebbe addirittura pianificato un genocidio: a questo punto tenderei piuttosto a credere agli osservatori dell’OSCE, di cui ho già scritto in un...
DALL'ATTRATTIVA DELLA NATO AL PRESUNTO GENOCIDIO NEL DONBASS DALL'ATTRATTIVA DELLA NATO AL PRESUNTO GENOCIDIO NEL DONBASS
Questo “post” è il frutto della mia personale esigenza di comprendere meglio il fiume d'informazioni e di opinioni che in questi giorni ci sta investendo sul conflitto tra Russia e Ucraina. In particolare ho cercato di comprendere se l’espansione della NATO sia davvero il motore principale delle azioni di Putin, se sia giusto costringere l’Ucraina a un eventuale futuro da Stato-cuscinetto e se davvero nel Donbass ci sia stato un genocidio di cittadini ucraini di etnia russa. LA NATO TRA LUCI E OMBRE La NATO si è costituita poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, in funzione implicitamente anti-sovietica: l’isolamento di Berlino Ovest nel 1948 da parte dell’Armata Rossa, che costrinse le potenze occidentali a organizzare un ponte aereo per rifornirla, fu il fatto determinante alla nascita dell’Alleanza Nord Atlantica. Nel testo del Trattato vi è...
UCRAINA: FAR FINTA SOLO DI SAPERE COSA NON FARE UCRAINA: FAR FINTA SOLO DI SAPERE COSA NON FARE
Le migliaia di persone che ieri sera, 24 febbraio 2022, hanno affollato le piazze delle principali città russe per protestare contro l’invasione dell’Ucraina, consapevoli di rischiare soppressioni e arresti (puntualmente avvenuti), sono portatrici della più forte presa di posizione critica ed etica di questi disgraziati giorni. È l’evidenza di quanto le arbitrarie strumentalizzazioni storiche, pericolose perché se divenissero accettata usualità giustificherebbero qualunque velleità di dannunziana memoria (comprese le rivendicazioni cinesi di Taiwan), siano considerate folli anche da una buona porzione di popolazione russa.La questione urgente da risolvere riguarda le regole del relativismo. Proferendo solo di ciò di cui ho diretta memoria (avendone personalmente vissuto tutta la narrazione mediatica), mi chiedo quale sia “eticamente” la differenza tra le...
Come nasce ed evolve un campeggio - La cinica verità Come nasce ed evolve un campeggio - La cinica verità
IL PRESUPPOSTO SOCIALE Provengo da una famiglia che nel tempo ha acquisito un relativo benessere economico, non per qualche tipo di arcana rendita passiva, ma semplicemente per le scelte lavorative e di gestione economica di mio padre e mia madre. Tutti i miei nonni erano infatti semplici contadini che, grazie al duro lavoro in campagna, non stavano male ma non navigavano nemmeno nell’oro. Stavano comunque abbastanza bene da consentire ai figli di studiare. Da figlio di contadini, mio padre ha così potuto pensionarsi da Generale dell’Esercito Italiano. SENZA SOLDI NON SI CANTA MESSA Per realizzare il camping, ho tentato di intercettare i fondi che l’Europa elargisce tramite la Regione Sicilia. Tuttavia, tra le presidenze di Cuffaro e Lombardo, quei fondi risultavano “congelati” (c’erano ma per il momento indisponibili…) In ogni caso, per accedere a quei...