IMPOSTA DI SOGGIORNO: DURA LEX SED LEX
Fonte Foto: Marta Liotta
IN BREVE: l’Agricamping Sophia ricade nel Comune di Noto ed è costretto a prelevare a ogni ospite che non ne sia esente e che abbia un’età compresa tra 15 e 75 anni, l’imposta relativa al soggiorno in
camping, ossia
2,5 euro a notte, per un massimo di 6 notti.
Al termine della
stagione, l’Agricamping Sophia verserà l’intera somma riscossa (meno il 2% per il “disturbo”…) alla Tesoreria del Comune di Noto, tramite bonifico bancario.
CHI È ESENTE
Sono ovviamente esenti gli under 15 e gli over 75, i residenti nel Comune di Noto,
gli invalidi al 100%; gli assistenti di degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio (un accompagnatore a paziente, due accompagnatori se il degente è un minore di 18 anni);
gli studenti universitari che partecipano a progetti di scambio culturale o iscritti al Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale;
gli sposi in viaggio di nozze che esibiscano idonea documentazione a supporto; un autista di pullman e un accompagnatore turistico ogni 25 turisti, che assistono gruppi organizzati da agenzie di viaggi e turismo; atleti tesserati, componenti di società sportive, che partecipano a tornei federali svolti nel comune di Noto, se esibenti la relativa documentazione; appartenenti alle forze di polizia (statali e locali), al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile
che soggiornano per motivi di servizio; soggetti ospitati a titolo gratuito dalla struttura ricettiva (la quale può disporre fino a un massimo di 12 pernottamenti ad anno solare) al fine di promuovere attività turistiche.
Per ulteriori approfondimenti
cliccate qui.
RESPONSABILITÀ DELLA SUA RISCOSSIONE
I proprietari delle strutture ricettive sono coercitivamente responsabili della riscossione dell’imposta di soggiorno. In caso di violazioni e omissioni varie, saranno soggetti a tutta una serie di sanzioni, misure punitive e cose brutte e cattive ai loro danni.
A COSA SERVE
IN BREVE: a fare cassa…
RISPOSTA TEORICA LUNGA: servirebbe a
finanziare attività e infrastrutture correlate al turismo, quali (cito dalla delibera n. 89 dell’1/12/2015 del Consiglio Comunale di Noto) sviluppo degli itinerari tematici e dei circuiti di eccellenza, ristrutturazione e adeguamento delle strutture e dei servizi destinati alla fruizione turistica, interventi di manutenzione e recupero dei beni culturali, paesaggistici e ambientali, sviluppo di punti di accoglienza ed informazione e di sportelli di conciliazioni per i turisti, finanziamento di azioni di marketing turistico, incentivazione di progetti e di manifestazioni volti a favorire il soggiorno di giovani, famiglie ed anziani presso le strutture ricettive, ubicate nel territorio comunale, durante i periodi di bassa stagione, interventi destinati alla formazione ed all'aggiornamento delle figure professionali operanti nel settore turistico, con particolare attenzione allo sviluppo dell'occupazione giovanile, iniziative tese ad
incentivare e migliorare i trasporti e incrementare i collegamenti nel territorio, finanziamento di progetti volti ad incentivare la fruizione del territorio come set per produzioni fotografiche o cinematografiche, finanziamento di progetti legati all'intrattenimento e alto spettacolo o ad attività culturali.
CHI DOBBIAMO RINGRAZIARE
Introdotta per la prima volta in Italia nel 1910, poi abrogata nel 1989 in favore del flusso turistico previsto per i Mondiali di calcio del 1990,
è stata reintrodotta dall’ultimo Governo Berlusconi nel marzo 2011, in seno al decreto legislativo sul
federalismo fiscale municipale. È entrata in vigore nel Comune di Noto l’1 gennaio 2016.
Fonte Testo: Antonino Rampulla
ARCHIVIO NEWS
CART RUTS TRANCIATE DA CAVE D’ESTRAZIONE
Torna a CART RUTS E QUALCHE SPORGENZA DI TROPPO
Salto ogni preambolo, rimandando a quanto già scritto in merito alla presenza di cart ruts nella Sicilia sud orientale.
La facile tendenza accademica è stata, nella maggior parte dei casi riguardanti le cart ruts, quella di considerarle in funzione delle latomie, ossia delle cave, con le quali molto spesso (ad esempio nei casi di contrada Targia o contrada Pizzuta) condividono lo stesso territorio.
Secondo tale tesi, le carraie si sarebbero indirettamente create a causa dell’usura della roccia a ogni passaggio di carri o slitte cariche di blocchi di pietra estratti. Non riprendo le argomentazioni fin qui esposte al fine di dimostrare che si tratta di una tesi che a un’analisi approfondita delle cart ruts ha fondamenta poco solide. Tuttavia aggiungo un tassello dimostrando la non plausibilità di una loro connessione in termini...
CART RUTS E QUALCHE SPORGENZA DI TROPPO
Leggi anche LA LEVIGATURA DELLE CART RUTS
Salto ogni preambolo, rimandando a a quanto già scritto in merito alla presenza di cart ruts nella Sicilia sud orientale.Vagliando la possibilità che le cart ruts siano state gradualmente scavate dal passaggio di carri trainati da animali da soma, ad esempio coppie di buoi, osservando determinati tratti delle cart ruts presenti in contrada Granatari Vecchi, a Rosolini, e in contrada Pizzuta, a ridosso della Riserva di Vendicari, sorgono due domande:
1. Perché costringere gli animali a passare su asperità e sporgenze alte, rispetto alla base dei solchi, anche 60-70 centimetri?
2. Perché, alla presenza di tali ostacoli, non optare per una deviazione?
Per Mottershead, Pearson e Schaefer tali sporgenze si sono manifestate a posteriori, poiché ai tempi dei passaggi dei carri, uno strato di terra ricopriva il banco roccioso, non...
LA LEVIGATURA DELLE CART RUTS
Leggi anche I PROBLEMATICI BORDI DEI SOLCHI DELLE CART RUTS
Salto ogni preambolo, rimandando a a quanto già scritto in merito alla presenza di cart ruts nella Sicilia sud orientale.
Per procedere a questo paragone ho scelto un probabile capitello e l’angolo di un incavo presente in un blocco delle mura nord di Eloro che parrebbe somigliare a un pinax, cioè a una nicchia che avrebbe ospitato un affresco degli heroa, ma che un’osservazione più accorta rimanda a un sistema funzionale alla presa del blocco tramite un argano a pinza. Entrambi gli elementi sono, come le curt ruts, rimasti per millenni in balia delle intemperie, soggetti quindi a un paragonabile logorio dovuto al passare del tempo. La rifinitura del capitello dovrebbe essere di alto livello, poiché elemento architettonico avente funzione anche estetica. L’incavo, invece, avrebbe dovuto esigere solo una rifinitura...
I PROBLEMATICI BORDI DEI SOLCHI DELLE CART RUTS
Salto ogni preambolo, rimandando a a quanto già scritto in merito alla presenza di cart ruts nella Sicilia sud orientale.Come riscontrabile anche in altri siti nel mondo, in alcune cart ruts da me visitate, in particolare in contrada Cugni a Pachino, in contrada Granati Vecchi a Rosolini e in contrada Targia a Siracusa, si rileva una netta bordatura, una sorta di cornice, a fianco ai solchi, maggiormente marcata esternamente, appena accennata internamente.
Le bordature da me misurate hanno una larghezza di 14-20 centimetri e un’altezza di 8-10 centimetri.
Non in tutte le cart ruts tali cornici sono presenti o particolarmente evidenti, a prescindere dal grado di usura o degrado. Si riscontrano soprattutto nelle cart ruts dai solchi meno profondi.
Come già ampiamente descritto, data la presenza di solchi dalla profondità anche di 65-70 centimetri, le ruote di un eventuale veicolo...
IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (QUARTA PARTE)
Clicca qui per tornare alla terza parte
Clapham Junction
Come nel sito maltese Misrah Ghar Il-Kbir, anche nelle contrade Targia e Granatari Vecchi le cart ruts si intersecano e si incrociano in modo simile agli scambi dei binari in una stazione ferroviaria. Il soprannome Clapham Junction che è stato dato da David H. Trump al sito maltese, deriva proprio dalla somiglianza con la nota stazione ferroviaria inglese. Per la Sagona si tratta di solchi agricoli e canali d’acqua, per Mottershead, Pearson e Schaefer si tratta di percorsi abbandonati per via di ostacoli e usura. Non sappiamo ovviamente quale fosse la morfologia del territorio siracusano e rosolinese ai tempi in cui furono tracciate le cart ruts, ma considerando il contesto attuale, di certo non ci sarebbe stato alcun motivo agricolo per realizzarle, data la presenza di terreni fertili, di fonti e corsi d’acqua dolce...
IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (TERZA PARTE)
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Considerazioni sulle tesi di Mottershead, Pearson e Schaefer
Trovo tale studio estremamente interessante, anche se mi perplime quest’enfasi sulla perdita di durezza della roccia bagnata dato che Malta è fra i territori europei a maggior rischio di desertificazione (come lo è purtroppo anche la zona sud orientale della Sicilia). Non sappiamo esattamente che clima ci fosse a Malta durante la realizzazione delle cart ruts, dato che non sappiamo nemmeno con certezza a che epoca risalgano. In ogni caso, potrebbe essere comprensibile prendere il fattore umidità in forte considerazione, in relazione a un territorio costantemente soggetto a precipitazioni, ma per quale motivo gli antichi maltesi avrebbero dovuto intensamente fare viaggi con carri carichi proprio dopo un acquazzone, con tutti i disagi che per esempio il fango avrebbe...
IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (SECONDA PARTE)
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Il carro greco
In relazione alle fedeli ricostruzioni degli strumenti utilizzati all’epoca, recentemente fatte a Selinunte e nella Valle dei Templi, e al confronto con lo Studio di un Carro Romano di Paola Miniero, gli assi dei carri greci dell’epoca non dovevano essere più alti di mezzo metro dal terreno e lo scartamento (ossia la distanza tra una ruota e l’altra) doveva misurare tra i 140 e i 150 centimetri. Dovevano plausibilmente essere trainati almeno da una coppia di animali da soma (come rappresentato nelle numerose testimonianze numismatiche e artistiche giunteci) e avere ruote in legno ma ferrate. Altro riferimento per stimarne lo scartamento è la larghezza di due buoi affiancati: la larghezza di un bue è circa 70-80 centimetri, quindi lo scartamento minimo tra una ruota e l’altra, per mantenere una determinata...
IL PROBLEMA DELLE CART RUTS NELLA SICILIA SUD ORIENTALE (PRIMA PARTE)
Chi sono
Rileggendo la bozza finale di quanto ho scritto, credo che questa volta sia opportuno spendere un paio di righe per presentarmi. Sono Antonino Rampulla, proprietario dell’agricampeggio il cui sito internet ospita questo blog, laureato in filosofia, con una crescente passione per l’archeologia, nata dalla curiosità per i siti archeologici di cui, in particolare, è ricca la Sicilia sud orientale. Certo della mia sostanziale ignoranza in materia, cerco di recuperare studiando nel tempo libero. Tuttavia, non di rado, mi capita di imbattermi in certezze storiche, accademicamente condivise, che fanno un po’ a pugni con ciò che la logica invece è sembrata suggerirmi dall’osservazione di alcuni particolari dei siti archeologici visitati. Quindi, semplicemente, mi faccio delle domande e, con piglio quanto più possibile scientifico, provo a cercare delle risposte. Il...