L’AURA DELL’INFIORATA DI NOTO
L’AURA DELL’INFIORATA DI NOTO
Fonte Foto: Rosario Sultana - Vini Sultana
A metà degli anni trenta del secolo scorso, il filosofo tedesco Walter Benjamin affidava al suo saggio L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica la tesi (chiaramente discutibile…) secondo la quale fotografia e cinema non fossero pienamente considerabili opere d’arte, poiché perfettamente riproducibili. Con l’introduzione del concetto estetico e, in un certo senso, mistico dell’aura, legava indissolubilmente l’arte alla singolarità dell’esperienza, in altre parole alla non-riproducibilità. Per il pensiero benjaminiano, un mosaico di fiori sarebbe quindi l’opera d’arte per eccellenza, in quanto assolutamente non riproducibile, poiché concernerebbe l’impossibile utilizzo degli stessi identici fiori. Risponderebbe pienamente all’esigenza dell’hic et nunc, ossia la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova: la natura effimera del fiore, il suo rapido mutare verso l’appassimento, amplifica l’unicità del mosaico in ogni istante in cui è ammirato. In questo senso, l’Infiorata di Noto è un vero trionfo artistico!

nicolaci-infiorata.jpg
Prima di prestarsi a interessi artistici, il mosaico rispondeva a esigenze pratiche di solidità al fine di una duratura pavimentazione. Si deve a egizi e greci l’introduzione della cura estetica dei mosaici, ma è solo con i romani che quest’espressione artistica assurge agli alti livelli di raffinatezza riscontrabili, ad esempio, nella Villa romana del Casale o nella Villa romana del Tellaro. In Sicilia l’eredità di questa tradizione musiva viene raccolta da arabi e normanni ed espressa massimamente, ad esempio, nelle cattedrali di Monreale, Cefalù e nel palermitano Palazzo dei Normanni.
Benedetto Drei, nella Roma vaticana del XVII secolo, fu l’antesignano dell’arte dell’infiorare al fine dichiarato di emulare i mosaici. Ebbe come autorevole prosecutore e divulgatore Gian Lorenzo Bernini che esportò quest’arte nell’area dei Castelli Romani. In particolare, nel XVIII secolo a Genzano venivano allestiti dei tappeti floreali in occasione della festa del Corpus Domini. Tra alterne vicende, la tradizione dell’infiorata di Genzano è stata tramandata fino al 1922, quando si è deciso per una sua annuale e sistematica organizzazione. L’analoga manifestazione netina, che si svolge generalmente durante la terza settimana di maggio, è nata nel 1980 dall’incontro tra gli infioratori di Genzano e alcuni artisti netini i quali, rimasti affascinati da quest’espressione artistica, hanno tentato con fortuna di importarla a Noto. Da allora la salita di via Corrado Nicolaci si vestendosi di un soffice tappeto di mosaici di fiori che conducono, sotto gli sfarzosi balconi barocchi, all’ingresso della Chiesa di Montevergini e al Palazzo Villa Dorata.

infiorata-particolare.jpg
Ogni anno viene proposto un tema diverso che fa da filo conduttore alle opere floreali: ad esempio, nel 2013 è stato il turno Giappone, nel 2014 della Russia, nel 2015 della Catalogna, nel 2016, con solo un pizzico d’ambizione…, del Mondo, nel 2017 del Principato di Monaco. Com’è facile notare, il leitmotiv è da qualche anno quasi sempre uno Stato o una regione geografica da cui vengono invitati gli artisti che affiancano il loro estro artistico a quello locale, realizzando così un interessante gemellaggio culturale e dando alla manifestazione netina un respiro internazionale. All’Infiorata sono connesse anche manifestazioni culturali d’altro genere quali concerti, spettacoli teatrali, mostre d’artigianato d’eccellenza, etc.
La Città di Noto ha così fornito prova di grande lungimiranza, creando un appuntamento annuale per un turismo culturale alternativo al richiamo che di per sé già esercita il suo barocco. Di fatto Noto si conferma il polo d’attrazione turistica più completo dell’intero comprensorio di comuni della Sicilia sud orientale, Siracusa esclusa, in grado di generare flussi turistici non esclusivamente estivi, coniugando il fascino della cultura alla bellezza del suo mare. In altre parole, Noto dev’essere inteso dai comuni limitrofi come un trampolino di lancio per le proprie iniziative e non come un competitor da contrastare. A mio modestissimo modo di vedere, sono scelte assolutamente prive di logica quelle di organizzare un’Inverdurata a Pachino (che è chiaramente una “derivazione” dell’Infiorata) la settimana precedente alla più celebre manifestazione netina, oppure, ancor peggio, una Fragolata a Marzamemi in concomitanza dell’Infiorata…

infiorata-particolare.jpg
L'infiorata 2018, che si terrà tra il 18 e il 20 maggio, dal titolo Cina in Fiore "Le vie della seta", sarà quindi dedicata all'incontro con la cultura cinese. Qui trovate maggiori e dettagliate informazioni. In questa edizione, come in quella dell’anno precedente, verranno realizzati mosaici floreali anche lungo la Via Galileo Galilei. Tra le innumerevoli iniziative culturali e ricreative, si potrà assistere a una sfilata in abiti d’epoca del XVIII secolo correlata da musici e contesto ambientale all’uopo, nonché la possibilità di assaggiare leccornie, pietanze e vini della tradizione locale, in tutto il centro storico netino. Queste sono alcune delle parole di presentazione dell’evento del Sindaco di Noto Corrado Bonfanti, volato in Cina per accordarsi sull’organizzazione: siamo convinti che un paese così grande qual è la Cina, così ricco, così importante, una della civiltà più antiche al mondo, possa presentarci un 2018 ricchissimo culturalmente.
Fonte Testo: Antonino Rampulla
ARCHIVIO NEWS
SE VI RAGGIUNGO A PIEDI, COME MI SPOSTO? SE VI RAGGIUNGO A PIEDI, COME MI SPOSTO?
Il Comune di Noto è il quarto comune più esteso d’Italia. Per antico retaggio, conserva un territorio di 555 km quadrati per poco meno di 25000 abitanti. Solo per curiosità statistica, rileviamo che il Comune di Noto abbia una densità abitativa di 45 abitanti per chilometro quadrato, quindi ben al di sotto della media italiana (196 abitanti per chilometro quadrato) e di quella europea (115 abitanti per chilometro quadrato). E sempre per la medesima curiosità, notiamo anche come i Comuni italiani dotati di una simile estensione territoriale, abbiano tutti un cospicuo maggior numero di abitanti. Marzamemi, l’ormai turisticamente ambito paesino marinaro a ridosso di Pachino, si ritrova amministrativamente scisso tra il Comune di Noto e il Comune di Pachino. Alcune abitazioni si ritrovano ad avere delle stanze nel Comune di Noto, altre nel Comune di Pachino… Non a caso, in...
A CHE SERVE UN ERASMUS? A CHE SERVE UN ERASMUS?
Per il periodo 2021/2027, leggo sul sito istituzionale, l’Unione Europa ha stanziato per il programma “Erasmus Plus” più di 28 miliardi di euro, ossia un finanziamento paragonabile alla manovra finanziaria annuale dello Stato italiano, raddoppiando quindi i fondi stanziati per il precedente settennio. È chiaramente indice dell’importanza che l’Unione Europea gli conferisce. Come mai il programma “Erasmus Plus” è ritenuto quindi tanto importante? Come funziona Un’organizzazione X accreditata in un dato paese europeo, propone un progetto all’agenzia nazionale di riferimento, la quale ha il compito di vagliarlo per, eventualmente, dare il proprio beneplacito e assegnargli quindi la copertura finanziaria prevista. Tale progetto è comunicato alle associazioni europee partner che hanno l’onere di disciplinare le candidature degli aspiranti...
IDIOTA IMPOSTA DI SOGGIORNO IDIOTA IMPOSTA DI SOGGIORNO
Mentre si parla di abbattimento del cuneo fiscale e di aiuti alle imprese come incentivo alla creazione di posti di lavoro, la scarsezza politica locale decide in controtendenza di aumentare le tariffe dell’imposta di soggiorno. Dovremmo stendere un perpetuo tappeto rosso al turista che viene a spendere soldi per dormire, mangiare, visitare i musei, affollare le strutture balneari, perché (bisogna proprio essere intellettivamente ipodotati per non comprenderlo…) se le imprese sopravvivono, non solo possono tranquillamente pagare le già esose IMU, TARI e addizionali varie ma, di riflesso, possono pagare i propri dipendenti affinché questi stessi paghino i loro oboli…E invece no! Turista, vuoi venire a visitare ciò che attiene al nostro territorio comunale? Allora ti puniamo! Ecco qua una bella tassa (nel nostro caso) di 2 euro e 50 centesimi a notte (per un massimo di 6 notti)...
COME TI RISANO IL BILANCIO COMUNALE A SPESE DEI TURISTI. SOLO CHE PER LEGGE NON SI PUÒ FARE… COME TI RISANO IL BILANCIO COMUNALE A SPESE DEI TURISTI. SOLO CHE PER LEGGE NON SI PUÒ FARE…
Dal 24 novembre 2022, il Comune di Noto ha pensato bene di “rimodulare” l’imposta di soggiorno per risanare il bilancio comunale. Da una forbice che fino alla scorsa stagione estiva andava da 1 € a 2 € per un massimo di 4 notti consecutive, il Consiglio Comunale tramite la Delibera n.57 del 24/11/2022, è stato “costretto” ad aumentarla da 2,5 € a 5 € per un massimo di 6 notti. Proporzionata e graduale? Ovviamente il problema non si pone per chi è disposto a pagare 200 o 300 euro a notte al centro di Noto o per il vip di turno. Tuttavia per una coppia di studenti che paga 20 euro per pernottare in tenda a luglio, 5 € in più rappresentano il 25% dell’importo, così come per una famiglia con due figli sopra i 14 anni che, nel medesimo periodo, per quanto ci riguarda, pagherebbe realisticamente 39 € per il pernottamento e 10 € per l’imposta di...
CRONACA DELLA PULIZIA DELLA SPIAGGIA DI MARZAMEMI E LETTERA A UN IDIOTA CRONACA DELLA PULIZIA DELLA SPIAGGIA DI MARZAMEMI E LETTERA A UN IDIOTA
Il 17 maggio 2022, i ragazzi del progetto Erasmus "Think Green", organizzato dall’associazione "Attiva-Mente" di Modica, insieme ai ragazzi de L’Albero della Vita di Pachino, si sono incontrati per ripulire la spiaggia di Marzamemi, in contrada Spinazza, da tutto ciò che non rientra esattamente nelle categorie di conchiglie, sabbia o alghe. Armati di sacchi e guanti hanno quindi battuto ogni metro quadrato di spiaggia pubblica, riempiendo numerosi sacchi di rifiuti di ogni tipo (sembra evidente che i bagnanti abbiano convinzioni errate sulle proprietà biodegradabili di vetro e plastica). Io e Gaetano, in qualità di accompagnatori, ci siamo imbucati nella piacevole attività di raccolta e, tra un tubo di lavandino rotto e una bottiglia vuota di birra del discount, di tanto in tanto ne approfittavamo per scattare qualche foto (lui) e dilettarci in bracciate in stile più che libero...
IL SENSO DEGLI ALTRI – RIFLESSIONI SU UN ERASMUS IL SENSO DEGLI ALTRI – RIFLESSIONI SU UN ERASMUS
Nel 1994 l’antropologo Marc Augé pubblicava una fra le sue più importanti e influenti opere letterarie: “Il senso degli altri. Attualità dell’antropologia”. Di fatto vicino al pensiero filosofico per cui l’identificazione di se stessi avviene solo nella relazione con l’alterità, scriveva di quanto il tentativo di comprendere l’altro culturale, fosse di riflesso una ricerca sulla propria identità culturale.In un mondo che viaggia spedito verso strutture politiche sovranazionali, scopro di avere molte meno cose in comune col vicino di casa che con una ragazza rumena o un ragazzo georgiano… Negli anni in cui i nazionalismi stanno tristemente tornando di moda, si può davvero ancora parlare seriamente d’identità nazionale? In altre parole, siamo davvero certi che al ventenne russo importi del “senso” d’identità nazionale di Putin? È chiaro che si tratta di un...
DAL “PANI I CASA” ALLA “SCACCIA”: GENESI DI UNA PIZZA SICILIANA DAL “PANI I CASA” ALLA “SCACCIA”: GENESI DI UNA PIZZA SICILIANA
U pani i casa Conservo vividi ricordi d’infanzia in cui “scendevamo” in Sicilia, a Pachino, per passare le lunghe vacanze estive con i nonni, durante le quali ho avuto più volte il piacere di assistere a uno di quei riti sociali dal sapore antico, tramandato chissà da quante generazioni, comune a gran parte delle famiglie siciliane di cultura rurale: la preparazione del pani i casa. Fino alla fine degli anni ’80, a casa dei miei nonni, con l’ausilio di mia madre prima e di mio zio poi, il pani i casa veniva fatto con frequenza settimanale, poi molto più di rado, fino al quasi completo abbandono dell’abitudine (probabilmente per il diffondersi di panifici sempre più a portata di mano o, semplicemente, per l’evolversi di diversi modi di vita). Nel racconto di mia nonna vi è il tono nostalgico dell’antico, dei sapori di una volta che, per definizione dogmatica,...
SOLO PROPAGANDA? RIFLESSIONI SU UN’INVASIONE SOLO PROPAGANDA? RIFLESSIONI SU UN’INVASIONE
Scrivo questo terzo post sulla guerra in Ucraina come pretesto per la mia personale esigenza di approfondire, per comprendere un evento dopo il quale il mondo sarà certamente, in un modo o nell’altro, radicalmente diverso. La difficoltà, fin da quando, lo scorso anno, sono cominciati a spirare concreti venti di guerra, è stata cercare di intercettare le informazioni più “oggettive “ possibili. La metafora è la recente strage di Bucha: non solo i russi negano che siano responsabili le proprie forze armate ma sostengono perfino che sia tutta una montatura ucraina (e occidentale) per screditarli. L’“operazione speciale” di Putin sarebbe scattata su richiesta dei russofoni del Donbass, rispetto ai quali Kiev, dal 2014, avrebbe addirittura pianificato un genocidio: a questo punto tenderei piuttosto a credere agli osservatori dell’OSCE, di cui ho già scritto in un...